Anno di Edizione | 2021 |
Pagine | 342 |
Lingua | italiano - català |
Copertina | Cartonato con sovraccoperta |
Collana | Atti e documenti del Pontificio Comitato di Scienze Storiche |
Temi | Cultura |
Dimensione (base x altezza) | 17 x 24 |
Edgar Morin ha scritto: maggio ’68 «una estasi della storia, cioè uno di questi momenti [...] dove l’oppressione quotidiana si sospende, ciò che con - sente di gioire un po’». Insomma, un complesso insieme di rivendicazione esistenziale vicina a quella che è stata chiamata la «contro-cultura americana», e di movimento militante marxista, con, prima, l’ondata maoista, che malgrado le variazioni e le innumerevoli sfumature, costituiscono la religione della salvezza terrena. È un fatto, la mentalità, la cultura, la società sono cambiate. Anche se i seguaci del maggio ’68 sono ormai un ricordo, tuttavia l’alterazione dell’ordine tradizionale e i turbamenti esistenziali dei singoli che sono andati a minare la struttura istituzionale e morale della famiglia, ne sono i diretti eredi. Lo stesso si può dire dell’affermazione dell’«Io» e della proliferazione delle idee nel campo culturale, che hanno influenzato fino ai giorni nostri la vita artistica e hanno sviluppato una cultura della contestazione, anzi una contro-cultura. In questo volume vengono prese in esame, sotto vari punti di vista e in una prospettiva pluridisciplinare, le complesse componenti di eventi che hanno profondamente cambiato le nostre società.
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